Percorso patrimoniale 5 – “Sua Maestà il formaggio Tombea… Re della tavola in Val Vestino”

Percorso breve – Partenza: Cima Rest (1200 m) Arrivo: Malga Alvezza (1265 m) Dislivello: 65 m. Tempo di percorrenza: 0.35h (solo andata) Difficoltà: T (Turistico) Percorrenza: Bike & Trekking Note: possibile anche con passeggino da montagna. Da visitare: Caratteristici fienili con il tetto in paglia di borgo Cima Rest, restaurati e riadattati per l’ospitalità del turista (per informazioni, tel. 0365.388120 / 333.9170903), Museo etnografico e Osservatorio astronomico a Cima Rest (per informazioni, tel. 0365.745060 / 0365.745007 mail: info@visitvalvestino.it).

Dal parcheggio di Cima Rest, nei pressi del Museo etnografico e del ristorante bar, si procede in salita per alcune centinaia di metri sulla strada proveniente da Magasa fino a svoltare a destra, poco prima della chiesetta degli Alpini, sulla stradina cementata che sale, in direzione Nord, tra i prati (segnavia bianco-rosso n. 69 per Monte Tombea). La salita, a tratti ripida fino alla sommità dei prati, è allietata dalla vista sui caratteristici fienili con il tetto in paglia di origine austro-ungarica e, in seguito, da monumentali faggi secolari.

Tra i prodotti caseari, il più caratteristico e ricercato è certamente il formaggio Tombea.

Di eccelsa qualità, è vanto esclusivo della Val Vestino e viene prodotto utilizzando esclusivamente il latte delle vacche allevate negli alpeggi e nelle stalle del territorio circostante l’omonimo monte. È un formaggio a crosta dura, che ha una limitata diffusione commerciale a causa del ridotto numero di produttori. A differenza di altri formaggi d’alpeggio, ha un sapore delicato, gradevole, dolce con un retrogusto di vaniglia, secondo alcune interpretazioni derivato dai composti secondari di alcune orchidee, tra cui Nigritella nigra, che permette di apprezzare tutta la fragranza del latte e dei fiori di montagna. Le forme, se poste in locali con temperatura e umidità costanti, possono stagionare fino a dieci anni divenendo vere e proprie perle gastronomiche. Ritenuto uno dei migliori formaggi d’alpe, è presidio Slow Food.

Un territorio montano come quello di Val Vestino ha conosciuto e conosce l’importanza delle attività connesse all’alpeggio e al mestiere del malgaro. Queste attività garantiscono da un lato la produzione di latte e derivati dalle elevate caratteristiche nutrizionali; dall’altro assicurano la manutenzione del paesaggio, il mantenimento di saperi e tradizioni e la preservazione dell’equilibrio ambientale. La conservazione dell’autenticità di questi luoghi, che possono essere considerati a tutti gli effetti dei “paesaggi culturali”, è dovuta anche al prezioso contributo degli allevatori.

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Cima Rest, la stradina cementata che sale, in direzione Nord, tra i prati; punto d’imbocco del percorso.

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Segnavia n. 69 per Malga Alvezza/ Malga Tombea/ Bocca di Cablone.

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Vista sulla chiesetta degli Alpini, inizio dell’itinerario.

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Lungo il percorso, Malga Alvezza.

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Il Kit dell’iniziativa “Adotta una Mucca”.

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Malga Tombea.

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Il piccolo e leggendario stagno sul Monte Tombea.

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Trincea, testimonianza di un passato tanto lontano quanto suggestivo. La Val Vestino apparteneva infatti all’Impero Austro-Ungarico

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