Percorso patrimoniale 2 – “Tra Realtà e Leggenda: in cammino verso Droane, paese devastato dalla peste”
Giro ad anello – Partenza: Molino di Bollone (510 m) Arrivo: Molino di Bollone (510 m) Dislivello: 454 m Tempo di percorrenza: 4h 15’ Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti) Percorrenza: Solo Trekking
Molino di Bollone (510 m), dove è possibile parcheggiare, si trova nelle immediate vicinanze del lago di Valvestino. L’itinerario ha inizio a poche decine di metri dal bar in direzione Gargnano, dopo aver percorso il ponte. Al termine di questo, si devia a sinistra su strada sterrata con indicazione in legno Droane-S.Vigilio-Camiolo. Si rimane sulla strada forestale per 500 metri risalendo il pendio con qualche tornante fino ad un bivio. Qui si devia a destra seguendo il sentiero n. 264, ex 54; continuando invece dritto è possibile giungere in località Tavagnone. Si prosegue in salita su un tratto di strada sterrata e poi, si continua in piano, quando la strada si fa sentiero.
Procedendo si arriva ad alcuni cascinali abbandonati in località Martelletto (707 m), dove si osserva anche una piccola pozza. Da qui, in 40 minuti circa di cammino, si giunge in vista degli edifici di Droane (875 m) e il sentiero attraversa un piccolo corso d’acqua e sale fino ad immettersi in una strada sterrata, sulla quale si svolta a sinistra. Dal bivio che segue si piega a destra e in pochi minuti si arriva alla chiesetta di San Vigilio (808 m); sul retro è collocata la croce in memoria dell’avvenuta pestilenza. Nelle vicinanze una curiosa costruzione ricavata in un anfratto “cùel” e abitata fino al 1952.
In un anno imprecisato tra il 1496 e il 1537 una violenta epidemia di peste si propagò nel villaggio di Droane facendo strage della sua popolazione, 150 abitanti circa. La pestilenza fu così terribile che, ponendo una pagnotta alla Croce di Camiolo, fra Droane e la Val Vestino, la parte di pagnotta rivolta verso l’abitato di Droane anneriva e marciva, mentre l’altra restava bianca.
Sopravvissero solo due vecchiette che, essendosi rifugiate in una stalla, si resero immuni all’infezione grazie all’odore del caprone “bec”. Trovatesi sole, le due donne cercarono ospitalità altrove. Una morì lungo il cammino, mentre l’altra giunse a Tignale dove trovò accoglienza. Alla sua morte lasciò quindi in eredità la terra che possedeva presso Droane, subordinando il lascito all’osservanza di una condizione: che ogni anno nel giorno di S.Vigilio vi si celebrasse una Messa e venisse distribuito un quintale di pane fra i partecipanti.
Si rientra al bivio tra i prati e si procede sulla strada che dopo 200 metri curva a sinistra e punta verso il bosco di abeti in direzione Dos di Sas. In pochi minuti si giunge a un fabbricato in località Pavarì (875 m) dove si segue, a sinistra, nuovamente il sentiero n. 264 (ex 54); faremo attenzione al terreno per non perdere di vista la traccia del sentiero da seguire. Superato questo breve tratto, quando il sentiero si biforca, a destra porta a Bocca alla Croce, proseguiamo a sinistra e giungiamo così ad un edificio in loc. Tavagnone (964 m) da cui si apre un panorama meraviglioso in quanto potremo ammirare tutti i paesi del comune di Valvestino: da sinistra Bollone, Moerna, Persone, Turano in basso e Armo. Sullo sfondo il Monte Càrzen, il M. Manòs, il M. Stino con Capovalle, Bocca Cocca, il M. Cingla, Bocca di Valle e il M. Cortina. Si segue in discesa la strada che si abbassa fino alla partenza dell’itinerario percorso all’andata e si rientra così a Molino di Bollone (510 m), punto di partenza.
In alternativa da Droane, in mezz’ora, è possibile scendere nella Valle del Droanello per poi, in circa 40 minuti, ricongiungersi in Loc. Lignago, dove è apposta la targa che indica la posizione del vecchio confine tra Italia ed Austro-Ungheria, con la strada provinciale asfaltata che costeggia il lago di Valvestino mediante la quale fare rientro a Molino di Bollone in 20 minuti circa di cammino.